Alla fine del primo semestre del primo anno, il corso di copywriting e di art direction richiedevano di fare un esame unificato da svolgere in coppia con un altro collega. Io ho avuto da ricoprire il compito dell'art director e il mio collega quello del copywriter. Tra i vari brief proposti dai docenti abbiamo scelto di fare una campagna commerciale per un ipotetico fast food vegano per promuoverne l'attività.
Io e il mio collega abbiamo optato per il copy head di giocare sulle parole di un modo di dire in italiano molto diffuso, "troppo bello per essere vero", declinando il senso per ottenere una frase ad effetto che sottolineasse la poca importanza della carne per rendere un panino appetitoso. In tal senso, come art director, ho voluto realizzare un visual che, come il copy head, sfidasse "il pensiero comune" che le persone non vegane hanno nei confronti delle persone vegane.
Alla fine del primo semestre del primo anno, il corso di copywriting e di art direction richiedevano di fare un esame unificato da svolgere in coppia con un altro collega. Io ho avuto da ricoprire il compito dell'art director e il mio collega quello del copywriter. Tra i vari brief proposti dai docenti abbiamo scelto di fare una campagna commerciale per un ipotetico fast food vegano per promuoverne l'attività.
Io e il mio collega abbiamo optato per il copy head di giocare sulle parole di un modo di dire in italiano molto diffuso, "troppo bello per essere vero", declinando il senso per ottenere una frase ad effetto che sottolineasse la poca importanza della carne per rendere un panino appetitoso. In tal senso, come art director, ho voluto realizzare un visual che, come il copy head, sfidasse "il pensiero comune" che le persone non vegane hanno nei confronti delle persone vegane.
Il brief includeva anche la preparazione di un collateral per la nostra campagna. In collaborazione con il mio copywriter, abbiamo ideato un DOOH (Digital Out of Home) che consisteva in un pannello interattivo, collocato nei centri commerciali, ispirato ai grandi pannelli touch utilizzati dalle catene di fast food più famose per le ordinazioni. Il pannello presentava un menu ridotto, con tre diverse opzioni di panini vegani, accompagnate da un headline che richiamava il tema della nostra campagna pubblicitaria. Ogni panino era selezionabile tramite touch screen, e premendovi sopra si apriva una schermata con la descrizione dettagliata degli ingredienti, con particolare attenzione ad alcuni dettagli specifici. Inoltre, nella stessa schermata, abbiamo inserito una call to action che invitava gli osservatori a provare uno dei panini, fornendo loro indicazioni sulla posizione del fast food "Unburger" più vicino tramite una mappa interattiva.
Il brief includeva anche la preparazione di un collateral per la nostra campagna. In collaborazione con il mio copywriter, abbiamo ideato un DOOH (Digital Out of Home) che consisteva in un pannello interattivo, collocato nei centri commerciali, ispirato ai grandi pannelli touch utilizzati dalle catene di fast food più famose per le ordinazioni. Il pannello presentava un menu ridotto, con tre diverse opzioni di panini vegani, accompagnate da un headline che richiamava il tema della nostra campagna pubblicitaria. Ogni panino era selezionabile tramite touch screen, e premendovi sopra si apriva una schermata con la descrizione dettagliata degli ingredienti, con particolare attenzione ad alcuni dettagli specifici. Inoltre, nella stessa schermata, abbiamo inserito una call to action che invitava gli osservatori a provare uno dei panini, fornendo loro indicazioni sulla posizione del fast food "Unburger" più vicino tramite una mappa interattiva.